"la clase operaia è andata all'inferno"

giovedì 2 aprile 2009

dal manifesto...

Valentino Parlato
Dagli antichi fattori ai nuovi manager


Una delle novità di questa crisi è che i padroni non ci sono più. Ci sono solo i manager: da punire, tassare, sequestrare. A pensarci un po' sembra di esser tornati alla civiltà contadina, quando i baroni proprietari stavano nei bei
palazzi di città (quasi tutti gli agrari pugliesi abitavano a Napoli) e in campagna c’erano solo i fattori contro i quali si scatenava l’ira di braccianti e contadini.
Questo fenomeno di oscuramento dei proprietari è cominciato da tempo: le Spa (società anonime) furono già un bell’esperimento di dissimulazione
della proprietà, che continuava a sfruttare nascondendo il volto.
Ma, forse, in questo nascondersi c’è anche un indebolimento del diritto di proprietà e vale ricordare che nelle campagne la proprietà assenteista apre le porte alla riforma agraria.

E’ un dato di fatto che i manager, come i fattori di un tempo, con le stock option e altro hanno ridotto i guadagni del proprietario, che pur di rimaner nascosto accettava di pagare il tributo. E, anche in Italia, alcuni eccellenti manager
(non farò nomi) si sono un po’ arricchiti alle spalle dello sfruttamento dei padroni sui lavoratori. Si potrebbe ancora aggiungere che la primazia dei managers potrebbe essere un primo passo per l’abolizione della proprietà, nel senso che i proprietari sono diventati rentiers. Intanto la rabbia dei lavoratori in Francia si scatena contro i manager, che sono gli attuali fattori. La storia delle campagne può insegnare qualcosa.

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