"la clase operaia è andata all'inferno"

lunedì 25 maggio 2009

Solidarietà tra compagni al G8 Università di Torino

Il video mostra la protesta degli studenti, durante il G8 università di Torino, per il rilascio di tre compagni fermati dalla polizia.
I tre studenti, a quanto pare, durante una carica di "alleggerimento" vengono presi a caso nel mucchio e "fermati" da alcuni poliziotti (dal video sembra che alcuni poliziotti non rispondono più a quelle che potrebbero essere le grida di un superiore di bloccarsi, di arrestare la carica).
L'aspetto più interessante nell'accaduto è, a mio avviso, la protesta protratta a oltranza fino al rilascio dei tre studenti fermati, QUINDI LA SOLIDARIETA' DIMOSTRATA VERSO I COMPAGNI ARRESTATI.

DA NOTARE IL DITO ALZATO DEL SIGNORE IN GIACCA CHIARA E PANTALONI ROSSI (INTORNO AI TRE MINUTI E MEZZO DI VIDEO) CHE PROVOCA ALLA LUCE DEL SOLE GLI STUDENTI IN MANIFESTAZIONE. SAREBBE INTERESSANTE SAPERE SE IL SIGNORE IN QUETIONE E' IN QUALCHE MODO LEGATO ALLA GESTIONE DELLA PIAZZA O, COME POSSA PERMETTERSI TALE ATTEGGIAMENTO QUALORA NON LO FOSSE. IN MOMENTI DEL GENERE NON EMARGINARE I PROVOCATORi E' SBAGLIATISSIMO.

domenica 17 maggio 2009

16 Maggio da ricordare!

Nella giornata di ieri, 16 Maggio 2009, si snono svolte 2 differenti manifestazioni che hanno dimostrato una presenza ancora forte di un movimento antagonista, critico. Ovviamente sto parlando del grande corteo dei 15.000 metalmeccanici a Torino per l'occupazione e di quello svoltosi a Firenze contro la repressione dopo le cariche della polizia nei confronti di alcuni studenti del Liceo Michelangelo.


foto di "Classecosciente" dal corteo fiorentino

Inserire in un unico post i due avvenimenti, che partivano da piattaforme di lotta differenti ,può apparire quantomeno una forzatura, quasi semplicistico; eppure, i due partecipati cortei, in un momento storico che rappresenta per la gente di sinistra un periodo di crisi, in cui a imperare è una generale sfiducia, dovrebbero dimostrare a tutti i compagni, scoraggiati principalmente per l'assenza in parlamento di una forza di SINISTRA, di CLASSE, che in Italia esistono, eccome se esistono, soggettività critiche che in caso di necessità riescono a superare gli steccati e a condividere piattaforme di lotta unitarie.
Ovviamente, sto omettendo esplicitamente di citare quanto accaduto ieri al corteo dei metalmeccanici per evitare di porre in primo piano l'aspetto che più interessa ai "giornalini" italiani: l'ordine pubblico.
Inoltre, le circostanze dell'accaduto appiaono ad oggi ancora troppo controverse, con scambi di accuse e smentite... Superando il controverso accaduto, quindi, possiamo parlare di una BELLA GIORNATA DI LOTTA.
Ovviamente l'assenza di sponde parlamentari, per quanto molto spesso criticate, ad avviso dello scrivente, deve rappresentare sempre una necessità e uno strumento in più da sfruttare ai fini delle lotte popolari, ma, una giornata come quella del 16 Maggio dimostra chiaramente che i movimenti popolari e le singole soggettività resistenti non si addormentano certamente con una sconfitta nelle urne.

venerdì 15 maggio 2009

Il capitale uccide per pochi spicci e poi umilia per vendetta....

(da repubblica.it)

"alla Thyssen una strage per risparmiare 20mila euro" (titolo di "repubblica")
"la vita di un operaio vale 2.857 euro" (titolo di "classecosciente")

"Alla Thyssen una strage per risparmiare 20mila euro"

I parenti delle vittime in aula

di Lorenza Pleuteri
TORINO - Ventimila euro, il prezzo di una automobile, lo stipendio mensile di un manager, un gioiello. E forse, è il dubbio che si insinua nei familiari e nel pubblico, il prezzo di sette vite umane. Ventimila euro è il costo dell'impianto antincendio fisso e automatico per la linea 5, la linea della strage del 6 dicembre 2007, che venne raccomandato alle acciaierie Thyssen Krupp di Torino da un consulente delle assicurazioni Axa, l'ingegnere chiamato a ispezionare la fabbrica pochi mesi prima dell'incidente e a dare indicazioni sulle migliorie tecniche e organizzative da apportare.
Collocare rilevatori e ugelli in tutto lo stabilimento, dispositivi per il blocco di macchinari e tubi pieni di oli minerali, avrebbe comportato un esborso complessivo di 80 mila euro. Invece, nonostante le indicazioni dell'ingegnere, si trattò sugli interventi da realizzare, limando le prescrizioni iniziali. E alla fine non venne fatto nulla, perché la fabbrica torinese stava per sbaraccare. A parlare di soldi e prescrizioni rimaste sulla carta è stato lo stesso consulente dell'Axa, Andrea Brizzi, il teste dell'accusa ieri sentito in aula per cinque ore filate. "Io trasmisi la bozza con le raccomandazioni - parole sue - Il documento doveva essere sottoscritto dai dirigenti della multinazionale ed essermi restituito. Non ho più avuto niente. Poi ho saputo che l'azienda disse che le prescrizioni, su cui ci fu una successiva trattativa, sarebbero state prese in considerazione al momento del trasferimento a Terni".
Dalla deposizione dell'ingegnere - alla fine messo in crisi dalla difesa sulla valutazione della capacità effettiva delle cisterne di oli minerali - è emerso che le valutazioni per abbassare la franchigia, da 100 a 50 milioni, vennero fatte sulla base del possibile danno economico provocato da un "sinistro". La linea che stava più a cuore era la 4, perché produceva di più e uno stop avrebbe comportato una perdita monetaria enorme. La 5, quella della strage, era invece considerata di serie b, perché rendeva meno. Ed è venuto fuori che, sempre a parere dell'esperto dell'Axa, "le squadre per le emergenze non rispondevano ai nostri standard".

Nota di Classecosciente:
Prima uccidono per risparmiare il costo di una "Loro vacanza al mare" e poi ti umiliano pur di non mollare la presa e per far capire ai subalterni che non accetteranno assolutamente colpi di testa, scatti di orgoglio, che minano le basi dei loro privilegi".... I "signori del capitale", in questo caso contingente i responsabili della Thyssen, licenziano senza provare alcun pudore -tanto le regole del sistema sono queste e non troverete sui media nessun grido di rabbia contro l'accaduto- i 20 operai costituitisi parte civile nel processo, per dimostrare che in ogni circostanza, anche quando dovrebbero fare il mea culpa e tacere per pudore, non sono disposti a cedere terreno per continuare a rimanere arrcoccati sui privilegi della loro classe.
Come ho già scritto in precedenza, la mancanza di una presa di posizione collettiva, di classe, dinnanzi a comportamenti di tale risma, temo, porterà alcuni, frustrati dalle contingenze del momento e non più disposti ad attendere lo scatto di orgoglio di una classe subalterna da troppo tempo sopita, a optare per una scelta di lotta radicalmente violenta;
la lotta armata diviene infatti, per i suoi sostenitori, un necessario passaggio per "svegliare-guidare le masse dormienti" e condurle contro le oggettive, queste si, ingiustizie del potere. E' sempre stato così...
Torniamo a parlare di coscienza di classe!
Riportare in primo piano il concetto di Coscienza di Classe è, a mio parere, l'unico rimedio per contrastare le ingiustizie del capitale e per "vacccinare" la società contro singole prese di posizione radicalmente violente che, ripeto e temo, ritorneranno alla ribalta...
spero vivamente di sbagliare nell'analisi; vedremo...

mercoledì 13 maggio 2009

Non possiamo tacere. Comboniani contro Maroni

Interessante presa di posizione dei frati Comboniani (dal sito di Carta)

Il governo Italiano ha rispedito in Libia 227 persone che stavano tentando di arrivare nel nostro paese con tre carrette del mare. Questa scelta del ministro Maroni segna una svolta drammatica e minale basi di ogni possibilità di accoglienza e convivenza. Ci sono diverse cose che non possono passare inosservate.

La prima è che L’Italia sta violando palesemente le norme internazionali in materia di diritti dei rifugiati. La normativa vigente, infatti, prevede che i possibili richiedenti asilo non siano respinti e che, fino a che non ci sia modo di accertarlo, tutti i migranti siano considerati ‘presunti rifugiati’. Questo è un diritto sacrosanto e un principio a cui ogni nazione più o meno civile, non può sottrarsi. Questo governo ha l’arroganza di considerarsi superiore alle norme internazionali anche a quel ‘principio di non respingimento’ sancito dalla convenzione sui rifugiati del 1951 a cui l’Italia (al contrario della Libia) ha aderito.
Ma il governo ci aveva già provato un’altra volta. Nel 2005 erano già stati respinti con le stesse modalità 1500 immigrati intercettati al largo di Lampedusa. Quella volta però il parlamento europeo, con una risoluzione del 14 aprile, ha richiamato l’Italia affermando che “Il parlamento europeo è profondamente preoccupato sul destino di
centinaia di richiedenti asilo respinti in Libia, dal momento che questo paese non ha firmato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati, non ha un sistema d’asilo, non offre garanzie effettive per i diritti di rifugiati, e pratica arresti arbitrari detenzioni e espulsioni”.
Quindi che sia ben chiaro: quello che Maroni sta facendo oggi è illegale e immorale.

La seconda cosa che spaventa è l’arroganza e la spavalderia di questo ministro della repubblica. Il ministro ha esultato per il risultato raggiunto affermando che “quello cha sta succedendo in queste ore con la Libia può rappresentare una svolta nel contrasto all’immigrazione clandestina”. Il ministro ha detto che “è stato raggiunto un risultato storico e che i barconi saranno rispediti in Libia da dove sono partiti”.
Questo linguaggio spaventa e turba le coscienze di chi cerca invece di costruire una società fondata sul’accoglienza e sul rispetto. Che cosa diranno le persone rispedite in Libia del “risultato storico” ottenuto
da Maroni? Che cosa penseranno quelle persone in fuga da guerre e persecuzione della “svolta Italiana nel contrasto dell’immigrazione clandestina?”
L’arroganza di chi si fa forte con i deboli spaventa e toglie il fiato e impone alle coscienze di prendere una posizione. Il vangelo chiede ai credenti di non stare dalla parte dei forti e degli arroganti. Il messaggio evangelico non può accettare decisioni come quella presa dal governo Italiano. Il Vangelo è altro e, oggi, sfida questi potenti,
questi signori arrabbiati e arroganti, ad assumersi le loro responsabilità di fronte agli uomini e di fronte a Dio. Dove sono finite le vostre battaglie per riaffermare le “radici Cristiane dell’Europa”?
Noi non possiamo tacere.

Ora è urgente non rimanere indifferenti e costruire insieme occasioni di resistenza a questo modello di società che vogliono costruire. Non rassegnamoci all’arroganza dei potenti. Ci sono 227 persone rinchiuse nel carcere di Tuaisha e c’è un governo che ce ne vuole mandare altre.

venerdì 8 maggio 2009

martedì 5 maggio 2009

Meditiamo....

" Quando, mediante processi giuridici, le persone comuni perderanno le proprie case, diventeranno sempre più docili e saranno tenute a freno con più facilità attraverso il braccio forte del governo al potere, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllo di finanzieri di primo piano. Questa verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adesso impegnati nel costituire un imperialismo del Capitale che governi il mondo.Dividendo gli elettori attraverso il sistema dei partiti politici , possiamo far spendere le loro energie per lottare su questioni insignificanti. Di conseguenza, con un'azione prudente abbiamo la possibilità di assicurarci quello che è stato pianificato così bene e portato a termine con tanto successo”

USA Banker's Magazine (Rivista dei banchieri americani), 25 Agosto 1924

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