"la clase operaia è andata all'inferno"

mercoledì 13 maggio 2009

Non possiamo tacere. Comboniani contro Maroni

Interessante presa di posizione dei frati Comboniani (dal sito di Carta)

Il governo Italiano ha rispedito in Libia 227 persone che stavano tentando di arrivare nel nostro paese con tre carrette del mare. Questa scelta del ministro Maroni segna una svolta drammatica e minale basi di ogni possibilità di accoglienza e convivenza. Ci sono diverse cose che non possono passare inosservate.

La prima è che L’Italia sta violando palesemente le norme internazionali in materia di diritti dei rifugiati. La normativa vigente, infatti, prevede che i possibili richiedenti asilo non siano respinti e che, fino a che non ci sia modo di accertarlo, tutti i migranti siano considerati ‘presunti rifugiati’. Questo è un diritto sacrosanto e un principio a cui ogni nazione più o meno civile, non può sottrarsi. Questo governo ha l’arroganza di considerarsi superiore alle norme internazionali anche a quel ‘principio di non respingimento’ sancito dalla convenzione sui rifugiati del 1951 a cui l’Italia (al contrario della Libia) ha aderito.
Ma il governo ci aveva già provato un’altra volta. Nel 2005 erano già stati respinti con le stesse modalità 1500 immigrati intercettati al largo di Lampedusa. Quella volta però il parlamento europeo, con una risoluzione del 14 aprile, ha richiamato l’Italia affermando che “Il parlamento europeo è profondamente preoccupato sul destino di
centinaia di richiedenti asilo respinti in Libia, dal momento che questo paese non ha firmato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati, non ha un sistema d’asilo, non offre garanzie effettive per i diritti di rifugiati, e pratica arresti arbitrari detenzioni e espulsioni”.
Quindi che sia ben chiaro: quello che Maroni sta facendo oggi è illegale e immorale.

La seconda cosa che spaventa è l’arroganza e la spavalderia di questo ministro della repubblica. Il ministro ha esultato per il risultato raggiunto affermando che “quello cha sta succedendo in queste ore con la Libia può rappresentare una svolta nel contrasto all’immigrazione clandestina”. Il ministro ha detto che “è stato raggiunto un risultato storico e che i barconi saranno rispediti in Libia da dove sono partiti”.
Questo linguaggio spaventa e turba le coscienze di chi cerca invece di costruire una società fondata sul’accoglienza e sul rispetto. Che cosa diranno le persone rispedite in Libia del “risultato storico” ottenuto
da Maroni? Che cosa penseranno quelle persone in fuga da guerre e persecuzione della “svolta Italiana nel contrasto dell’immigrazione clandestina?”
L’arroganza di chi si fa forte con i deboli spaventa e toglie il fiato e impone alle coscienze di prendere una posizione. Il vangelo chiede ai credenti di non stare dalla parte dei forti e degli arroganti. Il messaggio evangelico non può accettare decisioni come quella presa dal governo Italiano. Il Vangelo è altro e, oggi, sfida questi potenti,
questi signori arrabbiati e arroganti, ad assumersi le loro responsabilità di fronte agli uomini e di fronte a Dio. Dove sono finite le vostre battaglie per riaffermare le “radici Cristiane dell’Europa”?
Noi non possiamo tacere.

Ora è urgente non rimanere indifferenti e costruire insieme occasioni di resistenza a questo modello di società che vogliono costruire. Non rassegnamoci all’arroganza dei potenti. Ci sono 227 persone rinchiuse nel carcere di Tuaisha e c’è un governo che ce ne vuole mandare altre.

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